Fin dalla sua origine l'antica "Pons Sacci" ebbe una rilevante importanza strategica tanto che, che questa felice posizione di confine fra la Repubblica pisana e quella fiorentina, divenne ben presto un castello fortificato.
Nel 1341 la Repubblica di Firenze, per distogliere Pisa dall'assedio di Lucca, occupò Pontedera, Cascina, Appiano e Petriolo: solo il castello Ponte di Sacco resistette agli assedianti. Dopo la distruzione dei borghi di Appiano e Petriolo gli abitanti trovarono rifugio nel castello di Ponsacco che, nel 1365 modificò il suo aspetto urbanistico costruendo bastioni intorno alla cinta muraria e canalizzando l'acqua del fiume Cascina nei cosiddetti "fossi" che circondavano il perimetro del centro storico.
Dal 1374 Ponsacco subì a più riprese assalti, saccheggi, e devastazioni per le continue lotte tra Pisa e Firenze. Con la sconfitta di Pisa il castello dal 1406 passò sotto il dominio fiorentino rimanendovi quasi fino alla fine del quattrocento. Più volte i pisani tentarono di riconquistare Ponsacco riuscendoci solo nel 1494.
Nel 1509, i fiorentini, per impedire la riconquista del castello fortificato, ne abbatterono le mura e le torri.
Dal 1637 al 1781, sotto il Marchesato di Ponsacco e Camugliano, il paese fu residenza del Commissario Feudale.
Con la fine della dinastia medicea nel 1737, durante il primo periodo lorenese, il borgo in una economia prevalentemente rurale, sviluppò l'agricoltura e i commerci con i paesi vicini. Negli anni dell'occupazione francese dal 1801 al 1814 Ponsacco rimane un paese prevalentemente agricolo anche se si andarono in quegli anni sviluppando altre attività: la coltura della seta, la lavorazione del legno, l'allevamento.
Ponsacco manterrà queste vocazioni pressoché fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando il paese si trasformerà completamente con la nascita di tante piccole botteghe artigiane che cominciarono a costruire i mobili.
Oggi Ponsacco è una moderna cittadina che vive prevalentemente grazie alla produzione e commercializzazione di mobili e arredamenti.
Chiesa Arcipretura di S. Giovanni Evangelista
Già nel 1374, la chiesa plebana dedicata a S. Giovanni Evangelista è giunta fino a noi attraverso vari rifacimenti, l'ultimo dei quali fu iniziato nel 1823 per terminare nel 1836 con una nuova consacrazione al medesimo santo. Sottoposta ad un completo restauro nel 1986, 150° anno della sua consacrazione, la chiesa conserva al suo interno alcune opere di pregio, come una statua della Madonna in terracotta policroma attribuita a Benedetto da Maiano.
A lato della chiesa il campanile in stile neoclassico che, costruito tra il 1862 e il 1873, presenta una forte inclinazione dovuta al fatto che durante la costruzione il capo mastro, come si legge nella "CRONICA" contro ogni regola d'arte, mosse la torre fuori dal centro del fondamento.
Chiesetta della Madonna della tosse
In Piazza della Repubblica, a confine con la nuova sede della Cassa di risparmio di S. Miniato c'è l'Oratorio della "Madonna della Tosse" con un'antica tavoletta di terracotta molto scura (cm. 45x70) di autore ignoto.
Antica pievania (Battistero)
In Piazza S. Giovanni sul lato sinistro della chiesa di S. Giovanni, l'antica pievania costruita intorno al 1400 conserva al suo interno l'antica campana fusa nel 1372 dell'antico Borgo di Appiano. Su di essa è inciso lo stemma di Ponsacco con l'Arma Pisana. Interessante, al suo interno, è il fonte battesimale.
La viabilità lorenese e la Fonte Granducale di Ponsacco
Molti furono i lavori pubblici realizzati nel periodo lorenese. Fra i più importanti la viabilità essenzialmente concepita per favorire l'agricoltura e il commercio che fu uno dei punti di forza del riformismo dei Lorena.
La politica stradale lorenese, fino dal periodo della Reggenza sotto Francesco Stefano di Lorena (1737-1765) e per più di cento anni, seguirà due criteri fondamentali: uno, ispirato da motivi interni, l'altro da motivi internazionali. Il primo criterio sarà quello sostenuto poi fermamente da Pietro Leopoldo di creare una maglia viaria dentro i confini del Granducato evitando che Firenze venisse esclusa dalle strade importanti; l'altro fu quello di collegamenti viari efficienti con gli stati confinanti. Le strade furono quindi tra le opere principali realizzate durante la Reggenza in nome dell'8° Granduca Francesco Stefano succeduto a Gian Gastone dei Medici, l'ultimo dei Medici.
Ai grandi lavori stradali per facilitare i commerci e il trasporto di prodotti agricoli ai barrocci a ruota e non più per il basto a soma altri ne seguirono per rendere le lunghe tratte più agevoli per i barrocciai, i vetturali e per gli stessi animali. Furono così creati molti servizi: gli alloggi per uomini o animali, gli abbeveratoi, le fonti per i comunitari e per quanti transitavano dai borghi, i lavatoi.
Fu così anche a Ponsacco, oltre alla strada selciata che conduceva ai paesi collinari fino a Volterra, e alla Val di Cecina, fu costruita nel 1771 la cosiddetta Fonte Granducale. Dagli inizi del 1819, per un decennio, nella Comunità di Ponsacco furono realizzati molti lavori pubblici fra cui, nel 1819, alcuni lavori presso la stessa Fonte Granducale per facilitare l'accesso a quanti se ne servivano essendo la stessa fonte di approvvigionamento idrico più importante per la comunità.
Villa Medicea di Camugliano
(Camugliano, a 3 Km. da Ponsacco sulla strada per Volterra).
A oriente di Ponsacco, in prossimità di un piccolo borgo, di origine feudale, si trova una grande villa medicea. Fatta costruire dal duca Alessandro nel 1533, fu terminata sotto Cosimo I. La costruzione, definita da un solido, volume quadrangolare, con torri angolari, unisce ai caratteri residenziali quelli militari. Così gli edifici adiacenti, oltre ad assolvere funzioni di servizio alla villa, servivano da caserme e scuderie. La villa, in seguito alle insurrezioni di Pisa e dei comuni del Valdarno contro i Medici nel 1494 e nel 1530, costituiva un caposaldo contro ulteriori tentativi insurrezionali. Donata da Cosimo I e Giuliano Gondi per i servigi resi ai Medici, ritornò nel 1620 a Cosimo II; successivamente, nel 1637 Ferdinando II la vendeva a Filippo Niccolini, cui conferì il titolo di "marchese di Camugliano e Ponsacco".
Il fabbricato in puro stile rinascimentale, ha l'aspetto della villa castello, con quattro torri angolari che circoscrivono il corpo centrale. Sulla facciata spicca un'ampia e scenografica doppia scalinata.
Chiesa di S. Frediano (Camugliano a 3 Km. da Ponsacco)
Percorrendo prima la via comunale, poi una vecchia via vicinale si arriva alla chiesa di S. Frediano costruita nel 1586 ed elevata a propositura in occasione della visita di papa Pio IX, conserva al suo interno una pregevole pala raffigurante S. Pietro e S. Frediano e altre pregevoli opere d'interesse storico e artistico.
Chiesetta di San Piero
(Camugliano a 3 Km. da Ponsacco sulla strada per Volterra)
Costruita intorno al 1400, la piccola chiesetta ha un portale e finestre in pietra in puro stile quattrocentesco, all'interno un'altare in gesso del 1600.
Area faunistica di Lucagnano - La Meridiana
(Zona "I Poggini" in via Prov.le delle Colline)
"Polmone Verde" di Ponsacco questa zona, meglio conosciuta come "I Poggini", è il luogo ideale per una passeggiata a piedi o in bicicletta attraverso un percorso ecologico nei boschi realizzato dal Comune.