Nel fitto sottobosco di Erica (Erica scoparia) e di Ginestrone (Ulex europaenus) per uscire alla sera e pasturare nei campi vicini. Le siepi, invece, ben si prestano ad ospitare i piccoli mammiferi predatori come la Faina (Martes foina), la Puzzola (Putorius putorius), la Donnola (Mustela rivalis). Ancora, le siepi e la disponibilità costante di cibo creano le condizioni ideali perchè la zona del Poggino accolga oltre sessanta specie di uccelli le più importanti delle quali sono, oltre ad un buon numero di predatori diurni e notturni, il Gruccione (Merops apiaster), il Colombaccio(Columba palumbus), la Beccaccia (Scolopax rusticola), il Fagiano(Phasianus colchicus), l'Occhiotto (Sylvia melanocephala), il Picchio verde (Picus viridis), il Picchio rosso maggiore(Dendrocopus major), ecc. Questi rapidi cenni descrittivi mostrano come questa zona abbia mantenute pressochè intatte le caratteristiche peculiari dell'ambiente collinare e testimoniano anche come attività umane quali l'agricoltura possano convivere nel rispetto dell'ambiente. Per tutti questi aspetti il percorso ecologico del Poggino è importante: La sua varietà di ambienti, la sua fauna, le sue tipiche attività agricole ben si prestano ad esser il museo, vivente e vivibile, di quella che una volta era gran parte dell'area collinare della Valdera.
Le aree boscate Gran parte della zona collinare del Poggino è ricoperta da ampie zone boscate qua là interrotte da radure, "scamporati" ed impianti agricoli di olivo e di vite. Questi boschi non sono piatti e uniformi ma si presentano molto diversificati dal punto di vista vegetazionale, passando in maniera graduale dal tipico bosco ceduo alla pineta selvatica.
Il bosco ceduo Questo tipo di bosco, che rappresenta la maggior parte della copertura arborea della zona, è costituito principalmente da Cerro (QUercus cerris) ma vede al suo interno anche numerosi Lecci(Quercus ilex) ed Ornielli (Fraxinus ornus).